Nonostante rimanga ancora un grado di incertezza legato ai contagi da COVID-19, tutti gli indicatori economici puntano verso una ulteriore crescita del settore manifatturiero in Italia e in Europa nei prossimi sei mesi.
PMI e fiducia
Il Purchasing Manager’s Index o PMI è rimasto saldo al di sopra dei 50 punti sin dal Luglio 2020 nella maggior parte dell’Eurozona.
Anche la fiducia è cresciuta in maniera costante ma ha fatto rilevare valori più variabili a seconda della nazione interrogata. Ad esempio, Francia e Spagna hanno raggiunto nuovi record di fiducia nel maggio 2021 perdendo poi velocemente punti a causa degli ultimi dati pubblicati su export e attesa sulle produzioni. Entrambe le nazioni sono state colpite gravemente dalle nuove ondate dell’epidemia e hanno dovuto adottare misure stringenti finendo per limitare ancor più il commercio con Portogallo e Regno Unito.
Situazione simile anche in Germania, dove la fiducia continua ad annaspare a causa dei problemi, ancora non completamente risolti, legati al settore manifatturiero come l’approvvigionamento di materie prime e le mancanza di forza lavoro. E anche l’addio alla politica di Angela Merkel ha influito sullo scenario generale.
L’industria italiana
L’industria italiana ha fatto registrare uno degli indici più stabili per l’inizio del 2021 recuperando velocemente rispetto allo scorso anno. Il settore manifatturiero della nostra penisola, soprattutto grazie al made in Italy, è stato quello meno colpito e ha continuato ad operare con minime interruzioni.
La fiducia è migliorata a giugno trainata da alcuni settori quali alimentare, moda, elettronica e meccanica ma rimane ancora da definire il resto del 2021 poiché sono ancora molte le incognite che potrebbero ribaltare la situazione.